6 domande per villa Cesarotti
comunicatp stampa del 26/03/2019 a firma di A. Santamaria - segretario PD Selvazzano D.
Abbiamo saputo in questi giorni, a due mesi dalle elezioni comunali, della volontà da parte dell’amministrazione di acquistare dall’Anci l’86 per cento di villa Cesarotti, il restante 14 è già del Comune.
Di principio non siamo contrari all’acquisto di un bene storico, tanto più se con l’intervento pubblico salviamo dal possibile degrado una memoria storico-culturale della nostra comunità; in fin dei conti l’operazione di acquisto dai precedenti proprietari fu realizzata nel 2007 dall’amministrazione di centrosinistra precedente all’epoca Soranzo.
Ma sono i motivi per cui l’amministrazione ne giustifica l’attuale acquisto che sono estremamente deboli.
Ci sono delle differenze tra il 2007 e l’oggi, all’epoca tutta la proprietà era in completo abbandono e a consentire al Comune di far fronte al costo dell’acquisto, contribuì in maniera sostanziosa il Governo nazionale.
Oggi il parco e la barchessa sono restaurati, mentre della villa sono stati resi agibili solo i primi due piani, dove l’Anci svolge la propria attività. Dunque, prima di appoggiare l’attuale operazione ci sono delle domande che necessitano di una risposta da parte dell’attuale amministrazione.
1: perché dobbiamo comperare la villa?
Leggiamo che si vuole utilizzarla per metterci gli uffici anagrafici, un museo e locali di rappresentanza, con la possibilità di svolgere matrimoni. Se si vuole, già adesso si possono svolgere matrimoni, per gli spazi di rappresentanza abbiamo Palazzo Maestri e non ci sembra che siano congestionati. In merito al museo, non ci risulta che Selvazzano possegga raccolte di oggetti meritevoli di una tale sede. Di solito quando non si sa come utilizzare uno spazio viene sempre fuori la parola museo. Gli uffici anagrafici sono decenni che si trovano in municipio. Se serve ancora spazio, perché acquistare la villa e non altri locali? Ad esempio, a 50 metri dal municipio c’è un intero supermercato chiuso da qualche anno. Potrebbe essere l’occasione per rianimare il centro del capoluogo.
2: quanto costerà l’acquisto e il restauro?
Immaginiamo che al di là della procedura amministrativa e del prezzo definitivo, il Sindaco e l’Anci si siano confrontati a lungo e abbiano fatto due conti.
3: come la pagheremo?
Ricordo che sono anni che non facciamo un mutuo, se escludiamo i nove milioni della piscina. Bisogna dire ai cittadini come pagheremo la villa, con quali nuove entrate o con che tagli agli attuali servizi.
4: perché diamo priorità alla villa rispetto ad altro?
L’amministrazione dovrà dire ai cittadini perché il Comune a due mesi dalle elezioni cambia le carte in tavola rispetto la programmazione delle opere pubbliche, dando priorità alla villa, mentre in tutti questi anni non ha fatto nulla per riqualificare l’ex distretto ulss di Tencarola o per dare una nuova sede alla Croce Rossa e Protezione Civile.
5: perché l’amministrazione non vuole che la villa passi in mano a dei privati?
L’importante è che il parco rimanga accessibile ai cittadini e che la villa e gli annessi vengano restaurati. Che ci sarebbe di male se un privato ne acquistasse una parte, magari per farne una struttura ricettiva o degli uffici?
6: dove andrà l’Anci?
Dicono: “si farà di tutto per tenerla a Selvazzano”, e questo è giusto! Ma che senso avrebbe acquistarne gli uffici per poi riaffittarglieli?
Come abbiamo detto appena qualche giorno fa, è una questione di priorità. Soranzo convinca noi, e soprattutto i cittadini, che l’acquisto della villa è strategico per il futuro della città, lo faccia dicendo tutto. Se lo riterremo convincente, l’acquisto della villa troverà il nostro appoggio.
26 marzo 2019
Antonio Santamaria
segretario PD Selvazzano D.
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