In Consiglio va in scena la commedia “il trionfo della vigliaccheria”
È una vera e propria commedia quella a cui abbiamo assistito ieri sera in Consiglio Comunale [n.d.r. 27/06/2022] e che si è svolta al momento del voto della mozione presentata dal consigliere Vozza che proponeva all’amministrazione di attuare alcune azioni simboliche contro le discriminazioni di genere e dell’orientamento sessuale; ci riferiamo all’uscita dall’aula di due su tre dei consiglieri della Lega e di tutti i consiglieri di “Selvazzano viva”, la civica che fa riferimento a Soranzo e a vario modo legata a Fratelli d’Italia, un atto che, di fatto, ha sospeso il consiglio per la mancanza del numero legale e affossato la mozione.
Dai banchi di Selvazzano Viva ci siamo sentiti dire “l’argomento è un tema delicato…, è un tema che non va strumentalizzato…, siamo per la libertà e per il rispetto di ogni identità di genere Ma…”.
Già quel “Ma…” pesa come un macigno per chi vive giornalmente le angherie e le violenze delle discriminazioni nei confronti della propria identità di genere o per l’orientamento sessuale; un “Ma” dietro il quale si nasconde chi non ha il coraggio o la convenienza di esprimere le proprie idee.
Potevano emendare la mozione, potevano chiedere che andasse in commissione per condividerne il contenuto, potevano lasciare libertà di voto, potevano votare contro dicendo chiaramente “No” e invece hanno scelto l’atto in assoluto più vigliacco, uscire dal Consiglio facendo saltare il numero legale e così, hanno strumentalizzato una mozione che di per sé non lo era, priva di ogni riferimento alla proposta di legge Zan, priva di ogni riferimento alla indegne parole dell’assessore regionale Donazzan.
Una Amministrazione deve anche cogliere i segni dei tempi e, se necessario, fare da faro alla propria comunità: abbiamo la panchina rossa per sensibilizzare sulla piaga della violenza contro le donne; abbiamo la panchina per sensibilizzare la cittadinanza sui disturbi alimentari; di cosa hanno paura i consiglieri di Selvazzano Viva, di una panchina dai colori rappresentativi del movimento per i diritti LGBT+?
Per qualcuno di loro il gesto di non votare per una panchina, per l’adesione alla rete delle pubbliche amministrazioni RE.A.DY , per intitolare un angolo di verde pubblico ad un attivista ucciso per le proprie idee, sarà sembrato una grande vittoria, hanno senz’altro dimostrato che la maggioranza è sotto il loro controllo e che possono fare il bello e cattivo tempo a loro piacimento, ma la verità è che il non votare un segno simbolico di denuncia delle discriminazioni di genere è il trionfo della vigliaccheria.
28 giugno 2022
Antonio Santamaria
segretario Partito Democratico di Selvazzano D.
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