Ex seminario: i principi che, secondo noi, dovrebbero guidare la scelta sul futuro dell'ex seminario.
Tratto dall’assemblea pubblica organizzata da PD e IdV, il 9 febbraio 2012
Se guardate la foto qua a lato vedrete gli elementi che devono essere presi in considerazione se vogliamo “ragionare” su cosa è meglio fare per il seminario.
Si vede l’edificio del seminario che rappresenta i diritti edificatori acquisiti dai privati. Vi sono il quartiere di S. Domenico e, al di qua del ponte, il centro storico di Tencarola, che rappresentano la necessità di rapportarsi con la realtà urbana esistente. C’è il ponte, che ci ricorda i problemi della viabilità. Compare il Bacchiglione, che ci sottolinea le tematiche ambientali.
Per l’ex seminario va data una soluzione!
Non possiamo far finta di niente; si può prendere tempo, ma alla fine i nodi giungono al pettine.
L’area è totalmente privata ed è edificabile fin dal Piano Regolatore del 1990. Una scelta che oggi potremmo definire sconsiderata, ma che è il frutto dell’urbanistica e della politica di 22 anni fa: una cultura che non conosceva il concetto di Limite.
Non vorremmo che oggi, la cosa si ripetesse e che le scelte dell’attuale amministrazione, per mancanza di prudenza e di lungimiranza, le pagassimo tra 10/20 anni.
Con che mezzi giudicare l’attuale piano del sindaco/Trifoglio? Per noi, Partito Democratico, la trasformazione dell’ex seminario deve seguire tre principi guida (condivisi con Italia dei Valori ed espressi durante l’assemblea pubblica del nove febbraio):
Eliminare l’attuale degrado
Tutti conosciamo la situazione attuale dei “casermoni” dell’ex seminario. È però necessario fare due incisi:
in Consiglio Comunale abbiamo chiesto che l’amministrazione obbligasse i proprietari ad una sorveglianza privata dell’area. La maggioranza ha detto di no e i costi per la sicurezza dell’area continuano, dunque, ad essere pagati dalla collettività.
Sull’attuale protocollo d’intesa non si dice quando si abbatterà l’ex seminario. Allo stato attuale dei documenti, potremmo veder sorgere il centro commerciale e tenerci l’ex seminario per altri 10 o più anni.
Trovare il giusto equilibrio tra guadagno/utile privato e benefici pubblici.
i privati hanno dei diritti edificatori acquisiti.
I privati hanno la necessità di cambiare le destinazioni d’uso dell’ex seminario, oggi prive di valore di mercato. In questo cambio di destinazione d’uso (da attrezzature d’interesse collettivo, funzioni per l’istruzione superiore e parcheggi, a residenziale, direzionale e commerciale) risiede la forza contrattuale del Comune.
Comunque il primo e più importante principio da rispettare è:
Tutelare e valorizzare l’ambiente:
contrastando l’inutile consumo di suolo, approfittando della possibilità unica di poter finalmente godere di un ampia area verde pubblica, che possa fungere da polmone nel nostro comune;
salvaguardando il tessuto urbano e sociale di S.Domenico e Tencarola, che significa: cucire il nuovo edificato con l’esistente; capire cosa succederà alla futura viabilità; capire cosa succederà ai negozi esistenti in via S.Luigi e in via Padova; capire quali saranno i servizi necessari al comune di domani.
Valorizzando il Bacchiglione.
L’amministrazione nel 2010, scriveva nel documento preliminare al Pat (il futuro Piano Regolatore):
“Il fiume deve ritornare al centro della vita selvazzanese, deve diventare un affaccio urbano lungo il quale sviluppare e mettere a sistema il verde urbano e gli spazi ricreativi”
Ebbene, l’ex seminario è vicino, o meglio, è parte di un nodo strategico e di eccellenza del nostro comune. Oltre al fiume ci sono: la golena Sabbionari (ingresso all’ampia area golenale che si estende verso Selvazzano), gli impianti sportivi del Ceron, le attività alberghiere e gli esercizi di ristorazione, il ponte e il centro s orico di Tencarola.
Liquidare il tutto, come vorrebbe fare l'amministrazione, con una spiaggia per prendere il sole o con un attracco per le barche è a dir poco ridicolo.
Per noi, l’attuale Piano del sindaco-Trifoglio non rispetta questi principi e per voi?
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