referendum ex seminario:
la prima commissione consiliare approva i 4 quesiti presentati dal Comitato 4SI all'unanimità, grazie ai consiglieri di minoranza che hanno ingaggiato una “battaglia a sangue” con sindaco e maggioranza. Ora il verdetto passa al Consiglio comunale.
L’Amministrazione nella delibera di Giunta n. 75 del 16-04-2012, ha chiesto alla Trifoglio di “dare al complesso storico della Casa Maggiolo un maggiore spazio a verde”, e di “valutare la possibilità”, … “di ridimensionare il volume a destinazione residenziale”, che è cosa ben diversa da quanto chiesto dal quesito referendario, “che lo strumento urbanistico attuativo”, … “individui la potenzialità edificatoria introducendo la seguente limitazione: destinazione principale residenziale, massimo Mq / Su 30.000”, … “ed escluda la possibilità di edificare all’interno della fascia di 150 metri dal piede dell’argine”.
L’Amministrazione ha poi nella stessa Delibera, chiesto alla Trifoglio di “ridimensionare il parcheggio scambiatore al fine di perseguire l’obiettivo di disincentivare l’uso di tale parcheggio ad utenti diversi da quelli locali”, e non, che “l’accesso viario all’area avente destinazione prevalentemente commerciale avvenga esclusivamente dal Grande Raccordo Anulare di Padova (GRAP)/bretella Boston”, cosi come chiesto dal referendum.
Tale cifra è a nostro avviso sovrastimata, in quanto non tiene conto che il regolamento comunale prevede, per questa tipologia di referendum: un numero ridotto di scrutinatori nei seggi; un compenso per gli stessi pari alla metà rispetto alle normali consultazioni; che le votazioni e lo spoglio si svolgeranno in un solo giorno; ed in fine, che non vi è l’obbligo della presenza delle forze dell’ordine per una tale consultazione. Valutando tutto ciò, è più probabile che il referendum costi tra i 20mila ed i 35mila euro. Cifra, che attualmente, non è prevista dal bilancio comunale e che comunque, non è un problema reperire se vi fosse la volontà da parte dell’amministrazione di portare avanti la consultazione popolare.
la prima commissione consiliare approva i 4 quesiti presentati dal Comitato 4SI all'unanimità, grazie ai consiglieri di minoranza che hanno ingaggiato una “battaglia a sangue” con sindaco e maggioranza. Ora il verdetto passa al Consiglio comunale.
I quattro quesiti referendari proposti dal comitato 4 Si sono stati approvati dalla prima commissione Consiliare. Il compito della Commissione è di esprimere un parere in ordine all’ammissibilità dei quesiti Referendari e verificare che, nel frattempo, nessun Organo comunale competente abbia assunto provvedimenti di accoglimento dei quesiti referendari:dunque un parere esclusivamente tecnico sulla legittimità dei quesiti e non una valutazione politica che è competenza del Consiglio Comunale. Ora, entro due mesi, il Consiglio Comunale si dovrà esprimere sull’ammissibilità dei Referendum, e solo in caso di voto positivo il Comitato referendario inizierà la raccolta firme che consentirà successivamente di indire la consultazione.
Il voto favorevole ai quattro quesiti da parte della Commissione è il frutto di una “battaglia”.
Da prima la maggioranza ha cercato di spostare la discussione sul costo del referendum, successivamente ha cercato l’inammissibilità dei quesiti riguardanti la inedificabilità entro i centocinquanta metri dall’argine, il limite di 30milametri quadri alla superficie residenziale e l’accesso esclusivo dalla Boston per il centro Commerciale, con la motivazione che l’Amministrazione avrebbe già accolto tali proposte ed alla fine, ha cercato di delegittimare la presenza dei consiglieri di minoranza in Commissione in quanto firmatari della raccolta firme per la costituzione del comitato referendario.
Da prima la maggioranza ha cercato di spostare la discussione sul costo del referendum, successivamente ha cercato l’inammissibilità dei quesiti riguardanti la inedificabilità entro i centocinquanta metri dall’argine, il limite di 30milametri quadri alla superficie residenziale e l’accesso esclusivo dalla Boston per il centro Commerciale, con la motivazione che l’Amministrazione avrebbe già accolto tali proposte ed alla fine, ha cercato di delegittimare la presenza dei consiglieri di minoranza in Commissione in quanto firmatari della raccolta firme per la costituzione del comitato referendario.
Il pretesto sul costo del referendum è crollato nel momento che i consiglieri di minoranza hanno fatto presente che non spetta alla Commissione considerare la validità o meno dei quesiti basandosi sul costo del referendum e ancor meno su valutazioni politiche, contro le quali sarebbe stato facile ricorrere al Tar.
In merito al presunto accoglimento da parte dell’amministrazione di due dei quattro quesiti, è bastato ricordare quanto scritto negli atti amministrativi per far fare un passo indietro alla maggioranza.
L’Amministrazione nella delibera di Giunta n. 75 del 16-04-2012, ha chiesto alla Trifoglio di “dare al complesso storico della Casa Maggiolo un maggiore spazio a verde”, e di “valutare la possibilità”, … “di ridimensionare il volume a destinazione residenziale”, che è cosa ben diversa da quanto chiesto dal quesito referendario, “che lo strumento urbanistico attuativo”, … “individui la potenzialità edificatoria introducendo la seguente limitazione: destinazione principale residenziale, massimo Mq / Su 30.000”, … “ed escluda la possibilità di edificare all’interno della fascia di 150 metri dal piede dell’argine”.
L’Amministrazione ha poi nella stessa Delibera, chiesto alla Trifoglio di “ridimensionare il parcheggio scambiatore al fine di perseguire l’obiettivo di disincentivare l’uso di tale parcheggio ad utenti diversi da quelli locali”, e non, che “l’accesso viario all’area avente destinazione prevalentemente commerciale avvenga esclusivamente dal Grande Raccordo Anulare di Padova (GRAP)/bretella Boston”, cosi come chiesto dal referendum.
In merito all’ipotesi che i consiglieri firmatari della costituzione del Comitato referendario, non potessero esprimere il proprio voto in Commissione, è bastato verificare che né i regolamenti, né lo Statuto Comunale prevedono tale veto e dunque, i consiglieri di minoranza hanno potuto esprimere legittimamente il proprio parere e voto.
Alla fine, tutti i consiglieri di maggioranza hanno dovuto arrendersi e votare a favore dei quattro quesiti.
Alla fine, tutti i consiglieri di maggioranza hanno dovuto arrendersi e votare a favore dei quattro quesiti.
In merito al costo del referendum, in Commissione, il Segretario Comunale lo ha stimato in circa 60mila euro, aggiungendo ai costi sostenuti per l’ultima consultazione referendaria nazionale la stampa delle schede ed un contributo per le forze dell’ordine.
Tale cifra è a nostro avviso sovrastimata, in quanto non tiene conto che il regolamento comunale prevede, per questa tipologia di referendum: un numero ridotto di scrutinatori nei seggi; un compenso per gli stessi pari alla metà rispetto alle normali consultazioni; che le votazioni e lo spoglio si svolgeranno in un solo giorno; ed in fine, che non vi è l’obbligo della presenza delle forze dell’ordine per una tale consultazione. Valutando tutto ciò, è più probabile che il referendum costi tra i 20mila ed i 35mila euro. Cifra, che attualmente, non è prevista dal bilancio comunale e che comunque, non è un problema reperire se vi fosse la volontà da parte dell’amministrazione di portare avanti la consultazione popolare.
Tratto da Facebook – Forumdem ex seminario
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