Ex Seminario: “una bomba di cemento da disinnescare”
Se non ci fosse stata “Striscia la notizia” o i vandali che periodicamente appiccano un incendio, dell’ex Seminario non si saprebbe nulla, eppure, appena qualche anno fa, il suo futuro urbanistico riempiva le pagine dei giornali e animava vivacemente il dibattito politico.
Da un anno e mezzo, quelle stesse persone che nonostante gli incontri pubblici e una commissione apposita, accusavano la precedente amministrazione di tacere sul Seminario, governano Selvazzano e sul futuro del complesso edilizio non propongono e non dicono più nulla. Incalzati dalla minoranza o dai giornalisti si limitano a dire “non ci sono novità”, “siamo in attesa di proposte”.
Eppure stiamo parlando di un’area di 320mila metri quadri in cui incombono i 120mila metri cubi del Seminario ed ai quali si aggiungono 30.000 metri cubi di commerciale previsti dal Piano Regolatore del 1989: una superficie tutta di proprietà privata, ampia un terzo della frazione di San Domenico;.
Sulla trasformazione dell’ex Seminario, tutti concordano nel dire che può essere una risorsa per Selvazzano, a patto, aggiungiamo noi, che l’amministrazione governi e indirizzi la trasformazione urbana. Ed è qui, che il silenzio del sindaco Soranzo è scandaloso.
Due sono le possibilità: o l’amministrazione è in rassegnata attesa degli eventi, o sta trattando in segreto il da farsi.
Nella prima possibilità ci troviamo di fronte ad un’amministrazione che per propria incapacità o per salvaguardare la propria immagine, non vuole affrontare la “grana” del Seminario.
Ma un'amministrazione ha il dovere di governare il territorio e non può permettersi di nascondersi dietro il silenzio dei proprietari, o dietro la crisi economica che ha congelato gli interessi immobiliari.
Il sindaco e l’assessore all’urbanistica non possono far finta di nulla; vogliono forse che la trasformazione dell'ex Seminario travolga San Domenico e Tencarola?
Nella seconda possibilità, sarebbe lecito porsi la domanda se il silenzio è frutto di interessi a noi taciuti, ed in questo caso ci dovremmo domandare cosa ci sta a fare un assessore alla trasparenza che tra l’altro è anche assessore all’urbanistica.
In ogni caso, il silenzio dell’amministrazione Soranzo mette in luce senza ombra di dubbio, che la trasformazione del Seminario è un problema troppo grande per chiunque governi il Comune. Selvazzano non è la vicina Padova, non dispone delle sue risorse umane ed economiche, non è in grado di attrarre servizi ed investimenti pubblici di scala provinciale e regionale.
Se la trasformazione dell’ex Seminario sarà soltanto una questione tra proprietari e Comune, si ridurrà inevitabilmente a quanti metri cubi di cemento distribuire tra abitativo e commerciale: più residenziale porta più abitanti e anche più spese per il Comune; più commerciale porta più soldi alle casse comunali, ma anche più traffico e danni ai piccoli negozi. In ogni caso una sconfitta per il Territorio.
Se vogliamo che case e centro commerciale siano sostituiti da servizi di interesse provinciale, dobbiamo, e invitiamo l’amministrazione a farlo insieme, trovare collaborazione al di fuori di Selvazzano. Rivolgiamoci alle istituzioni provinciali e regionali e perché no, anche a parlamentari ministri Veneti, pur di portare a Selvazzano investimenti e servizi pubblici in grado di ridurre i metri cubi di cemento.
19 gennaio 2011
Segretario Circolo PD Selvazzano
Antonio Santamaria
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