La Finanziaria di Zaia
358 milioni di euro in meno. Il 33% in un anno.
Questi sono i soldi che Bossi e Berlusconi hanno tolto al Veneto. Tagli che Zaia scarica sui Comuni. altro che federalismo, il Veneto paga due volte
SANITA' E SOCIALE
-30%
Per la Lega chi ha bisogno si deve arrangiare. Zaia taglia i fondi per l'assistenza ad anziani e disabili, e scarica le spese sulle famiglie.
LAVORO E IMPRESE
-43%
Per la Lega la crisi economica è passata. Zaia taglia i fondi per sostenere l'occupazione e le imprese.
TERRITORIO
-53%
Per la Lega un'alluvione non basta. Zaia taglia i fondi per la sicurezza idrogeologica. Le sue promesse sono fiumi di parole.
TRASPORTO PUBBLICO
-27%
Per la Lega i Veneti possono andare anche a piedi. Zaia taglia i fondi per autobus e treni regionali. Arriveranno puntuali solo gli aumenti dei biglietti.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
-12%
Per la Lega imparare non serve. Zaia taglia i fondi per la formazione professionale e il diritto allo studio. Zaia taglia il futuro dei giovani e dei lavoratori.
PADOVA. «La Lega ha tradito il federalismo e il Veneto». E’ tutto nell’arringa finale del segretario regionale Rosanna Filippin, il messaggio lanciato dal Pd nel corso della manifestazione ragionale proposta a Padova contro i tagli di «bassa lega». Un incontro voluto per spiegare alla gente le scelte del partito, a partire dal federalismo: «Il nostro no è quello dei sindaci, che si misurano tutti i giorni sul campo con problemi di risorse» garantisce Filippin. «Caro Zaia, è per questo che la Lega ha combattuto per vent’anni?» domanda il segretario agli aficionados di piazzetta Pedrocchi - oltre un migliaio secondo il partito, circa 500 per la Questura - tra cui consiglieri regionali, parlamentari e rappresentanti dell’associazionismo «Il vero federalismo è rivoluzione, ma in questo testo di rivoluzione non c’è traccia. Forse perché le rivoluzioni si fanno cambiando le classi dirigenti, ma dove sono i giovani, in un paese che ha il premier più vecchio d’Europa?». Il no al federalismo è tuttavia un giudizio di merito, assicura Filippin, in risposta a chi, anche tra i democratici, sostiene che l’astensione avrebbe lasciato più margine di manovra per gestire le accuse del centrodestra: «Siamo consapevoli del rischio che corriamo, ma siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità - prosegue - è proprio perché ci teniamo a garantire l’unità d’Italia che non vogliamo che passi questa bufala sul federalismo. A Roma portiamo la volontà dei nostri amministratori, non quella di dare spallate». Il nodo è quello ormai noto di un provvedimento che, spiegano i democratici, impone più tasse e meno autonomia, più centralismo e meno responsabilità. Lo ribadisce anche il sindaco di Padova Flavio Zanonato, che esordisce esortando la gente ad acclamare Napolitano: «Un punto forte di riferimento, segno che le regole pagano ancora - sostiene - non ha caso ha rispedito indietro un federalismo completamente vuoto, che non ha neppure un testo certo su cui ragionare. La Lega ha cercato di diffondere un equivoco immenso, ma la verità è che i Comuni soffocano per i tagli diretti e per quelli imposti dalla Regione: quest’anno dovremo fare i conti con 6 milioni in meno e tutti sappiamo che così si colpisce chi sta peggio. Non credo che dopo tutto ciò la gente continuerà a pensare che Bossi dica il vero». La stretta colpirà il trasporto: «Se la Regione riduce il contributo del 25% ai Comuni, noi dobbiamo recuperare questa somma aumentando le tasse o il biglietto - spiega - a livello regionale mi aspettavo un po’ più concretezza dalla Lega, invece abbiamo avuto solo tanta propaganda, tanti slogan, ma fatti mai. Zaia dice che il federalismo demaniale ci consentirà di avere le Dolomiti. Io sono anni che le frequento, sai che soddisfazione adesso che sono della Regione... - e conclude - si dice che l’opposizione non riesca a dare alternative credibili: può essere. Ma di fronte a un Governo così debole, il Pd può essere un’alternativa importante
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