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Selvazzano - piccoli negozi: 24/11/2013

 
“Salviamo i piccoli negozi”
comunicato stampa del 21/11/2013 a firma di D. Bicciato - consigliere PD
 
“Salviamo i piccoli negozi” è la nuova iniziativa del Pd di Selvazzano che mette al centro i piccoli esercizi del nostro territorio.
Un attenzione particolare che i democratici hanno voluto trasformare in idee programmatiche concrete e sostenibili.
 
Proviamo a pensare come sarebbe il nostro comune se tutti i piccoli negozi che animano le frazioni lentamente chiudessero.Quartieri e piazze trafficate di auto, ma vuote di vita.Non servono tanti esempi per capire che la qualità della nostra città si misura anche dalla vitalità dei suoi esercizi commerciali.
Salvaguardare i negozi di vicinato significa preservare la città dalla sua desertificazione e dalla progressiva perdita d’identità.
 
A Selvazzano come in molte parti del Veneto sono molte le piccole imprese commerciali che hanno chiuso privando in alcuni casi di servizi vicini ai cittadini.
La crisi economica prima di tutto, ma anche la burocrazia, l’onere fiscale e l’accesso ai finanziamenti hanno reso sempre più difficile la permanenza sul mercato delle piccole imprese commerciali. A questi elementi si sono sommano negli ultimi anni la deregulation sugli orari di apertura e l’incremento esponenziale delle grandi strutture di vendita complicando una situazione già critica per i piccoli esercenti.
 
La stessa città di Selvazzano ha visto in pochi anni sorgere nuovi centri commerciali, il Ten, l’Alìper, alle quali si affiancherà il programmato insediamento commerciale nell’area ex seminario dove la giunta a guida leghista del sindaco Soranzo ha confermato nel protocollo d’intesa tra Comune e privati un centro commerciale di 33mila metri quadrati, ma che tra le carte nasconde la possibilità di crescere a 51mila metri.
 
Per invertire la rotta il PD ha stilato 5 idee con l’obiettivo di aprirle fin da subito alle integrazioni e agli spunti degli operatori del settore.
 
Rendere vitali le aree con manifestazioni e momenti di incontro ma anche promuovere reti e cooperazioni territorialiattraverso l’uso del nuovo contratto di rete che permette anche alle più piccole imprese di condividere servizi e costi per mettersi in rete e fare squadra.
In più progettare in modo lungimirante i nuovi insediamenti limitando la grande distribuzione e finanziare bandi per la ristrutturazione e l’apertura di imprese commerciali innovative.
 
 
Selvazzano, 21 novembre 2013
 
Daniel Bicciato
consigliere comunale    
 
 
 
 
 
APPROFONDIMENTO:
 
un punto di partenza
che con il contributo di tutti, può migliorare e arrichirsi di proposte ed impegni per il futuro 
 
Non servono tanti esempi per capire che la qualità della nostra città si misura anche dalla vitalità dei suoi esercizi commerciali. Senza di essi quartieri e piazze trafficate di auto, ma vuote di vita. Mezzi che freneticamente li attraversano destinati a dirigersi altrove, lasciando dietro di sé solo rumore e inquinamento.
In questo scenario solo grandi centri commerciali confusi, frenetici composti  dagli stessi negozi, catene in franchising tutte uguali.
 
Una amministrazione comunale dovrebbe proteggere salvaguardare e promuovere i piccoli negozi sapendo che ogni pubblico esercizio può salvare i nostri quartieri dalla desertificazione.
 
 
Lo scenario
 
Lo scenario che abbiamo di fronte non è di certo tra i più facili.
Secondo i dati dell'osservatorio Confesercenti nei primi 8 mesi del 2013 [1] in Italia hanno chiuso 50mila imprese, con un saldo negativo di 20.000 esercizi: quasi 4.600 fra bar e ristoranti, mentre, una chiusura su quattro nel commercio, è nel settore dell' abbigliamento.
A fine anno si temono 30mila chiusure definitive e la perdita di almeno 90mila posti di lavoro.
La crisi economica prima di tutto, ma anche la burocrazia, l’onere fiscale e il difficile accesso ai finanziamenti hanno reso sempre più difficile la permanenza sul mercato delle piccole imprese commerciali.
Infine la deregulation sugli orari di apertura, comprese le aperture domenicali, hanno complicato la situazione già critica per i piccoli esercenti.
 
In Veneto, allo scenario descritto, si aggiunge l’aumento della superfici destinate alla grande distribuzione organizzata.  Secondo i dati di Confesercenti il Veneto è la regione italiana con il rapporto più alto fra superficie destinata alla grande distribuzione e abitanti: a fine 2011, c’erano 484,6  metri quadri ogni mille abitanti [2], più che in Lombardia (466,4), in Piemonte (414,6) e, secondo alcuni, più che nel resto d'Europa.
 
Il trend lo vediamo anche a Selvazzano, nel nostro comune,  negozi storici  chiudono senza  essere sostituiti da nuove attività lasciando vetrine e spazi vuoti.
In pochi anni sono diversi gli ipermercati sorti, per non parlare del programma di insediamento commerciale nelle aree adiacenti all’ex seminario, dove è previsto da decenni un centro commerciale di 33mila metri quadri, la cui superficie,  i recenti accordi tra privati e Amministrazione, potrebbero ulteriormente crescere. 
 
Resistere alla desertificazione dei luoghi
 
Chiusi in questa morsa non è facile resistere. La sfida sulla competitività per i piccoli sembrerebbe persa in partenza.
Eppure la professionalità degli operatori e una nuova sensibilità della politica locale possono invertire la rotta e salvare dal declino i protagonisti della vitalità urbana.
 
Un' amministrazione comunale sensibile al tema deve aver un piano chiaro a sostegno dei piccoli negozi.
La politica locale ha poche possibilità di ridurre il carico fiscale o azzerare la burocrazia, imposte dalla legislazione nazionale e regionale, ma può e deve aiutare i piccoli negozi in tutti gli altri modi possibili.
 
Come farlo
 
Rendere le aree vitali attraverso manifestazioni e momenti di incontro.
Ogni piccolo negozio vive e prospera in aree urbane frequentate e “vitali”. 
Le iniziative culturali e sociali così come la collocazione dei servizi possono generare esternalità positive per i negozi.
Un' amministrazione deve individuare nel territorio i punti di aggregazione e sostenere iniziative che rendano frequentate le zone urbane. 
 
Agire sulla competitività - Promuovere reti e cooperazione territoriale.
Insieme più forti, ma anche più competitivi.
L’amministrazione può promuovere percorsi virtuosi proponendo formazione e assistenza per la costituzione di meccanismi cooperativi territoriali:
dal consorzio,  al nuovo contratto di rete che permette anche alle più piccole imprese di condividere servizi e costi per mettersi in rete e fare squadra.
In questo processo un’amministrazione comunale può assumere il ruolo di promotore e catalizzatore di progetti sperimentali e fornire assistenza e formazione.
 
Sostenere progetti e proposte dei commercianti. Ascoltare.
Le buone idee non sempre arrivano dai politici.
Ogni piccolo o grande negoziante ha i suoi bisogni, le sue esigenze e le sue proposte.
L’amministrazione comunale deve saper creare momenti periodici di incontro e, se necessario, tavoli permanenti di confronto e programmazione.
Conoscere le proposte e sentire la voce di chi opera, da anni, con professionalità nel territorio, senza avere l’arroganza di proporre facili e salvifiche operazioni.
 
Bandi per la ristrutturazione e sostegno all’innovazione.
In questi anni il ricorso al finanziamento per le micro imprese si è fatto sempre più difficile.
Piccoli interventi straordinari finiscono per diventare montagne invalicabili.
Allo stesso tempo le risorse comunali non possono garantire infiniti contributi a pioggia.
Ecco allora che le poche risorse  possono essere indirizzate con bandi  a sostegno di progetti di ristrutturazione e a sostegno di imprese innovative.
 
Progettare in modo lungimirante gli insediamenti.
Collocare i servizi terziari, i negozi e la residenza in modo oculato in modo da garantire un giusto equilibrio negli insediamenti.
Non solo regolare e mettere un freno alla grande distribuzione organizzata, ma anche saper disegnare i nuovi insediamenti urbani o ridisegnare gli attuali creando piazze che possano essere vissute in tutto l’arco della giornata. 
 
 
Per noi salvare i piccoli negozi significa:
  • una città vitale.
  • una città con servizi più vicini.
  • una città che resiste alla desertificazione
  • una città sicura
 


[1] Rapporto Confesercenti ottobre 2013 – sito Confesercenti.

[2] Dati Confesercenti da il mattino di Padova 21 giugno 2013. Nella provincia padovana attualmente ci sono 26 centri commerciali, a cui si aggiungono 16 grandi magazzini, 231 supermercati, 12 ipermercati, 42 grandi superfici specializzate.